Un progetto innovativo per il Casinò di Campione: trasformare gli spazi inutilizzati in un albergo integrato per attrarre nuovi visitatori e rilanciare l'enclave. (Immagine: Rod Jones / Alamy)
Campione d’Italia e il suo storico Casinò potrebbero presto seguire le orme delle grandi capitali del gioco come Las Vegas, integrando ospitalità e intrattenimento sotto lo stesso tetto. L’idea di utilizzare gli spazi inutilizzati del maestoso edificio progettato da Mario Botta come struttura ricettiva è attualmente al vaglio dei gestori della casa da gioco. Anche il sindaco Roberto Canesi ha espresso apertura verso questa possibilità, riconoscendo il potenziale per attrarre nuovi giocatori e turisti.
Il Casinò di Campione, con i suoi 55 mila metri quadrati distribuiti su nove piani e tre livelli di parcheggio sotterraneo, dispone di ampie aree inutilizzate, in particolare nelle ali nord e sud. Un recente studio ha suggerito di convertire questi spazi in un albergo, abbandonando l’idea di una galleria commerciale precedentemente prevista nel concordato che aveva consentito la riapertura del Casinò.
"Attualmente non usiamo l’ala nord e usiamo poco quella sud", ha spiegato Venditti ai microfoni di Gioconews.it, indicando che queste aree potrebbero ospitare non solo attività alberghiere ma anche servizi sanitari, come poliambulatori e studi estetici. Tuttavia, il progetto richiederebbe importanti lavori di ristrutturazione, da realizzare nel rispetto dell’iconico design architettonico di Botta, oltre alla ricerca di un imprenditore disposto a investire nella gestione della struttura.
Il sindaco Canesi ha sottolineato come il progetto si inserisca in una visione strategica per il rilancio di Campione d’Italia: "La congruità di un versante ricettivo con gli interessi del Casinò e del Comune è palese", dichiarazioni riportate dal Corriere del Ticino. Questa proposta rappresenterebbe un importante volano per l’economia locale e per l’immagine dell’enclave, già da tempo alla ricerca di nuove soluzioni per sfruttare appieno il suo potenziale turistico.
Le sfide, tuttavia, non mancano. La compatibilità del progetto con la procedura concordataria, la necessità di ottenere il via libera del Tribunale e dei commissari giudiziali, oltre alla ricerca di investitori qualificati, rappresentano ostacoli non banali, ma affrontabili con un piano strategico ben delineato.
L’integrazione tra gioco e ospitalità rappresenta un’innovazione significativa per l’enclave, che per anni ha ospitato i suoi clienti di riguardo negli alberghi di Lugano. Se il progetto andasse in porto, non solo il Casinò di Campione potrebbe attirare una nuova clientela internazionale, ma segnerebbe anche un punto di svolta per la provincia di Como.
Come ha sottolineato Venditti: "Questo è un obiettivo futuro, da discutere con i commissari giudiziali e il Comune, con cui abbiamo un ottimo rapporto".
L’idea di un casinò-resort, complessa ma ambiziosa, potrebbe davvero scrivere un nuovo capitolo nella storia del gioco d’azzardo in Italia.
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